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Conferenza finale del Jean Monnet  Network Maps

Pubblicato il 23/05/2022 scaduto
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All'Università di Napoli l'Orientale, retta dal prof. Roberto Tottoli,  nella prestigiosa sede del Rettorato in via Partenope, si è tenuta il 19 e 20 maggio la Conferenza finale del Jean Monnet  Network Maps, acronimo di  Migration and Asylum Policies Systems, evento conclusivo del progetto nato nel 2018, coordinato dal professore Giuseppe Cataldi. Durante la due giorni, si è fatto  un bilancio di questi anni di lavoro e cooperazione internazionale con uno sguardo verso il futuro, individuando “best practices” in tema di gestione delle politiche migratorie e di asilo, con un focus sui diritti umani.

Le atrocità della guerra in Ucraina, con il conseguente esodo dei civili ucraini donne, bambini, anziani e malati, ha riportato di nuovo all’attenzione dell’opinione pubblica il dossier dei migranti oltre la sua declinazione cui eravamo abituati: i porti chiusi e le carovane del mare lungo la rotta del Mediterraneo centrale, che hanno reso il Mare Nostrum, secondo una tristemente efficace metafora di Papa Francesco: “il più grande cimitero del mondo senza lapidi".

Attraverso il coordinamento tra le 10 università, di cui 7 europee e 3 internazionali, di cui l'Orientale è capofila e promotrice del progetto, è stato possibile ad oggi realizzare 27 corsi online per un totale di circa 270 ore di lezione. I corsi, che spaziano su varie tematiche, sono sia in lingua inglese che nelle lingue delle singole Università partner, per garantire una maggiore partecipazione di studenti, e ancora 10 workshop, diverse pubblicazioni, e una piattaforma e-learning dedicata: www.mapsnetwork.eu.

Un network finanziato dai fondi europei dell’azione Jean Monnet. Grande partecipazione ed entusiasmo durante la kermesse alla presenza del coordinatore del progetto il professore Giuseppe Cataldi, docente di diritto internazionale nonché direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università L’Orientale di Napoli.

“Quando le armi parlano, il diritto internazionale non ha più nulla da dire, siamo in una situazione metagiuridica,  cioè fuori dalle regole”: così si è espresso il professore Cataldi, tra gli ospiti, in collegamento diretto dalla sede Rai di Napoli, della puntata andata in onda martedì 17 maggio di Tg3-Linea Notte, autorevole talk di analisi e riflessione sui principali temi della cronaca e dell’agenda politica la cui scaletta però, da quasi tre mesi a questa parte, dall’inizio della nefanda invasione dell’Ucraina da parte della forze armate russe, è monopolizzata proprio dal conflitto in Ucraina. Tuttavia, come precisato dal Prof. Cataldi, anche in guerra il diritto internazionale non abdica alla propria funzione, anzi:  quasi 200 anni di diritto internazionale, infatti, hanno portato alla codificazione del c.d.“ius in bello”, ossia un corpus di norme che obbligano i belligeranti a garantire l’incolumità dei civili e dei prigionieri di guerra al fine precipuo, per quanto ciò non suoni utopistico e come una contraddizione in termini, di “umanizzare” un conflitto armato.

 

Reportage a cura di Francesco Giordano, filmmaker - DoP - Audio Video Editor - Executive Film Producer, Professore universitario esperto di laboratorio: “Produzioni audiovisive, teatrali e cinematografiche”  - corso di laurea in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” 

Redazione: Valentina Soria e Gaia Mancini, giornaliste.